La rigenerazione ossea

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Rigenerazione ossea GD Studio dentistico Gussago

E sempre possibile eseguire un impianto dentale?

Tutti oggi sanno cos’è l’implantologia e cosa sono gli impianti, però poco si conosce delle tecniche rigenerative ovvero di quelle tecniche chirurgiche per ricreare l’osso per inserire gli impianti laddove esso sia insufficiente per problemi parodontali o semplicemente in seguito ad un estrazione dentale fatta anni addietro.

I tempi in cui eseguire la chirurgia rigenerativa possono essere precoci o tardivi:

  • Precoci quando, in seguito all’estrazione di uno o più elementi dentari si associa l’inserimento di biomateriali per prevenire l’inevitabile perdita ossea che complicherebbe l’inserimento impiantare.
  • Tardivi quando il chirurgo è chiamato ad inserire impianti in un paziente che presenta un’edentulia (ovvero la mancanza di denti a causa della loro caduta) di vecchia data e prima dell’inserimento impiantare deve pianificare una chirurgia rigenerativa.

Quali sono i vantaggi della chirurgia rigenerativa?

I vantaggi della chirurgia rigenerativa sono l’ottimizzazione del risultato estetico e funzionale della riabilitazione protesica, ma anche il miglioramento della predicibilità a lungo termine della sopravvivenza impiantare.

Molto spesso la chirurgia rigenerativa è l’unica strada per poter riabilitare con una soluzione fissa su impianti, quindi un passaggio obbligato. Va però specificato che si tratta di tecniche di chirurgia elettiva molto particolari e raffinate che non tutti gli implantologi padroneggiano.

Talvolta può sembrare un passaggio aggiuntivo, che si potrebbe aggirare con impianti più corti e più piccoli di diametro.

In realtà è proprio qui il punto, rigenerare l’osso permette di posizionare impianti di dimensioni maggiori e di  migliorare di gran lunga la sopravvivenza a lungo termine degli impianti proprio perché l’osso a disposizione è maggiore.

Come si esegue la rigenerazione ossea?

Infinite sono le tecniche ricostruttive, soprattutto per quanto concerne i materiali da posizionare all’interno del difetto, alcuni esempi:

  1. osso particolato o in blocco, l’osso può essere eterologo ovvero di origine anima-le o omologo ovvero osso di banca che proviene da un donatore certificato. In entrambi i casi il materiale subisce processi di lavora-zione tali da renderlo to-talmente anallergico e biocompatibile quindi sicuro e senza rischi riguardo alla trasmissibiltà di potenziali malattie.
  2. Prp (plasma arricchito di piastrine) che viene ottenuto da un prelievo di sangue del paziente e lavorato con un’apposita centrifuga che ha lo scopo di creare il concentrato di piastrine e fattori di crescita.
  3. Materiali alloplastici a base di idrossiapatite o fofosfato tricalcico, sono prodotti chimici biocompatibili che costituiscono il substrato minerale in cui sono contenuti gli osteoblasti e gli osteoclasti ovvero le cellule che compongono l’osso.
  4. Osso autologo: osso del paziente che può essere prelevato da una sede orale o extraorale (calvaria, cresta iliaca)

Oltre all’osso si associa l’utilizzo di membrane che hanno lo scopo di contenere e rallentare il processo di riassorbimento che il nostro organismo inevitabilmente mette in atto nei confronti di un materiale che riconosce come estraneo.

Quale tecnica di rigenerazione ossea è meglio adottare?

Ogni chirurgo utilizza materiali e metodi a seconda della propria manualità e delle proprie convinzioni.

Allo studio dentistico G.D. vengono utilizzati, a seconda dei casi, osso autologo (del paziente) con osso eterologo(animale), cuoi si associa una membrana riassorbibile.

Solitamente quando si eseguo un’estrazione, a cui seguirà il posizionamento di un impianto, viene contestualmente eseguita una rigenerazione ossea preventiva, per impedire che il riassorbimento osseo che seguirà l’estrazione che obblighi successivamente ad una rigenerazione più estesa e più complessa.

Diversamente se la perdita ossea è contenuta la rigenerazione è contestuale all’inserimento impiantare.

Come detto ogni caso è a se e va opportunamente valutato con un attenta diagnosi del difetto che passa inevitabilmente attraverso una valutazione tomografica, oltre che una vista ed analisi delle condizioni di salute generale del paziente.

La rigenerazione ossea è da anni la nuova frontiera della chirurgia orale, consente il corretto posizionamento impiantare ed offre l’opportunità di posizionare impianti anche nelle condizioni ossee più sfavorevoli.

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